Il territorio di Volpiano in epoca celtica era abitato dai Salassi, popolazione di origine germanica. Intorno all’anno 140 a.C. i Romani si insediarono nel territorio e attraverso la divisione in centuriazioni svilupparono la produzione agricola nella pianura canavesana: le centuriazioni, tracciate su linee ortogonali, suddividevano il territorio in grandi quadrati affidati a cittadini romani oppure a soldati in congedo.
La conferma degli insediamenti romani nel territorio volpianese deriva da ritrovamenti abbastanza recenti. Il primo avvenne all’epoca della costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano, prima nella fase degli studi per la Valutazione d’impatto ambientale negli anni 1995-1997 e poi durante i lavori tra luglio 2001 e giugno 2002, con la scoperta di una villa rustica della Prima età imperiale con vari reperti. Il secondo, una necropoli romana appartenente al medesimo periodo storico, avvenne in occasione dei saggi di archeologia preventiva effettuati prima della costruzione del parco fotovoltaico nei terreni di proprietà Eni (ex raffineria BP); in un’area nella quale era ipotizzabile l’esistenza di insediamenti furono ritrovati reperti molto interessanti per la presenza di vetro colorato di significativo valore archeologico.
La villa rurale tra Volpiano e Brandizzo
Durante i lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano, l’indagine archeologica ha comportato l’apertura di uno scavo esteso per 16.500 mq, con il quale è stata completata l’esplorazione dell’insediamento di epoca romana precedentemente identificato e posizionato a sud dell’autostrada A4, sulla riva destra del torrente Bendola, a 300 metri circa dall’attuale Cascina Bologna; in quest’area sono stati riportati alla luce alla luce i resti di un grande edificio (54 x 60 metri) e numerosi reperti; una grande “cascina” di epoca romana, risalente agli inizi del II secolo d.C.
La necropoli romana
Durante i lavori per la realizzazione del parco fotovoltaico Eni di Volpiano, entrato in funzione nell’estate 2020, sono state ritrovate 44 tombe di epoca romana: sotto pochi centimetri di un’area mai coltivata perché sterile e sassosa, si sono conservate le tombe del I secolo d.C. che hanno dato delle bellissime e rare coppe in vetro intatte, vasi in ceramica, iscrizioni latine.