Passato il periodo di dominazione romana, il territorio volpianese vide il succedersi di popolazioni di origine barbarica che s’insediarono sul territorio. Tra le più importanti vi furono i Longobardi (il nome del vicino comune di Lombardore, trascritto come Castrum Longobardorum ne è una traccia evidente), ai quali forse si deve il primo insediamento fortificato sulla punta estrema della Vauda, poi divenuto il Castello di Volpiano, all’estrema propaggine sud-est della collina morenica della Vauda (quasi l’unico rilievo a nord del Po per molti chilometri) e che fu di importanza strategica, come si può, ancora oggi, constatare guardando il panorama; dalle mura dei ruderi, infatti la vista spazia da Lombardore, a San Benigno e all’intero Canavese, alla Serra d’Ivrea, alla pianura vercellese e chivassese, al Monferrato e alla collina torinese, alla città di Torino fino all’imbocco della Valle di Susa.
Nel X secolo Volpiano fu sotto il comando del Conte Roberto, cadetto proveniente dalla Svevia, che sposò Perinzia, nobile borgognona, e si trovò coinvolto nelle vicende militari tra l’Imperatore Ottone e Berengario. Proprio durante una campagna militare nel 962 d.C. nacque suo figlio Guglielmo, passato alla storia con il nome di Guglielmo da Volpiano, il più illustre cittadino di questo paese, al quale è dedicata una sezione specifica di questo sito.
Le fonti documentarie segnalano, pochi anni dopo, per la prima volta il luogo di Volpiano in un diploma imperiale del 14 maggio 1014, anno in cui Enrico II prese sotto la sua protezione gli ormai estesi possedimenti dell’Abbazia di Fruttuaria, a pochi anni dalla fondazione volita da Guglielmo da Volpiano. Il diploma menzionava, fra gli altri, «Vulpianum cum castello et capella …et Valva de Vulpiano». Abbiamo quindi due dati importanti: Volpiano si qualifica nella sua attestazione più antica per il suo castello e per essere inserito nel patrimonio monastico di Fruttuaria. Non traspare, però, l’origine e l’effettiva consistenza edilizia del complesso; con molta probabilità la cappella e le prime abitazioni addossate al castello, cui sono legate fin dalla sua origine, risalgono a tempi più antichi.
Nel 2014 il Comune di Volpiano ha realizzato l’evento VolpianoMille, con diversi appuntamenti nel corso dell’anno, per celebrare i mille anni da quando la città viene citata per la prima volta in un documento ufficiale.
Per approfondire:
- Gian Maria Capuani (1981, ristampa 1988), Quell’estate del 962. I tedeschi alla conquista dell’Italia, Europia.
- Rodolfo il Glabro, a cura di Gian Maria Capuani e Dorino Tuniz (1989, ristampa 1998), Vita di Guglielmo. Protagonista dell’Anno Mille, Europia.
- Giancarlo Andenna e Dorino Tuniz (2004), Storie dell’Anno Mille. I cinque libri delle Storie di Rodolfo il Glabro, Jaca Book.